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INAUGURATA L’ESPOSIZIONE “POMPEI” AL GRAN PALAIS

L’Ambasciatrice d’Italia a Parigi, Teresa Castaldo, ha inaugurato con il Ministro della Cultura francese Frank Riester l’esposizione ‘Pompei’ al Grand Palais, alla presenza dell’ex ministro della Cultura Jack Lang, del Direttore Generale del Parco Archeologico di Pompei Massimo Osanna, del Presidente della Reunion des Musées Nationaux Grand Palais Chris Dercon, del Presidente dell’Istituto Nazionale delle Ricerche Archeologiche Preventive Dominique Garcia e del Presidente della Gedeon Programmes (società leader francese nel settore dei documentari archeologici) Stéphane Milliere.

L’inaugurazione dell’esposizione – rinviata da marzo a causa dell’emergenza sanitaria – “rappresenta oggi un segno di speranza e di ripresa in un quadro che vede il settore culturale fortemente provato dalla pandemia”. Aprendo la mostra digitale che rende omaggio ai nuovi scavi condotti nell’ambito del Grande Progetto Pompei – un piano straordinario di salvaguardia delle strutture archeologiche della città avviato nel 2014 grazie a contributi nazionali e europei (105 milioni di euro di cui 78 provenienti dal Fondo Europeo per lo Sviluppo Regionale) – l’Ambasciatrice Castaldo ha ricordato come il sito archeologico rappresenti ora non solo una meta ideale per i visitatori, gli archeologi e gli studiosi di tutto il mondo, ma altresì un modello di gestione di risorse e fondi europei. L’esposizione, grazie a un innovativo percorso immersivo reso possibile dalle tecnologie d’avanguardia che hanno accompagnato per circa otto mesi gli scavi sul sito, consente oggi al visitatore di immergersi nel cuore di Pompei, dandogli l’impressione di partecipare alla vita quotidiana della città, al suo destino e alla sua riscoperta. “La tecnologia si mette al servizio dell’arte, offrendo concreta testimonianza della capacità dei nostri due Paesi di coniugare storia, creatività e scienza, in un’alleanza che proprio nel settore delle industrie culturali e creative può aprire importanti prospettive di collaborazione”.

 

Un piano straordinario di salvaguardia delle strutture archeologiche sito di Pompei, inscritto nella lista del patrimonio mondiale dell’umanità dall’Unesco, è stato avviato nel 2014, frutto dell’impegno e della collaborazione di istituzioni diverse, sia italiane che europee (Grande Progetto Pompei, GPP). Lo stanziamento di 105 milioni di euro, di cui 78 provenienti dal Fondo Europeo per lo Sviluppo Regionale, ha permesso l’avvio di una gigantesca opera di restaurazione e messa in sicurezza che mira alla conservazione artistica e al consolidamento strutturale del sito archeologico, attraverso una serie di interventi (riduzione del rischio idrogeologico, messa in sicurezza delle insulae, consolidamento e restauro delle murature e delle superfici decorate, protezione degli edifici dalle intemperie, con conseguente aumento delle aree visitabili, ampliamento, recupero, valorizzazione e qualificazione dei percorsi di visita e delle aree verdi).

A febbraio 2020 il piano straordinario di salvaguardia delle strutture archeologiche della città antica di Pompei ha avviato la sua fase conclusiva. In cinque anni sono stati eseguiti 76 interventi relativi ai piani di intervento previsti dal Grande Progetto Pompei.

Per condividere con il pubblico le recenti scoperte, la Réunion des musées nationaux – Grand Palais (RMN-GP) propone una mostra digitale immersiva: la mostra, dedicata ai nuovi scavi condotti nell’ambito del cantiere GPPM per la messa in sicurezza dei fronti di scavo, è ospitata nel Salon d’Honneur del Grand Palais e si inserisce nel filone espositivo inaugurato nel 2016 dalla RMN per offrire al visitatore una nuova esperienza di visita. Per realizzare l’esposizione il Grand Palais ha collaborato con il Parco archeologico di Pompei e con la società GEDEON Programmes, leader francese nel settore dei documentari archeologici e del patrimonio, che utilizzando tecnologie d’avanguardia sul sito (cartografia laser, termografia a infrarossi, fotogrammetria,…) ha effettuato per circa otto mesi durante gli scavi del Parco Archeologico riprese ad altissima risoluzione e realizzato ricostruzioni in 3D di estrema precisione.

Il progetto espositivo si articola in quattro padiglioni, denominati domus, dedicati a vari aspetti del sito:

1. Domus 1: presentazione generale di Pompei (la sua posizione geografica, storia, vita quotidiana) mediante un filmato di 2.30 minuti e la proiezione di silhouettes lungo le mura e le strade della città.

2. Domus 2: storia degli scavi di Pompei, mediante la proiezione di un filmato di 2.30 minuti con incisioni, dipinti e foto d’archivio del Parco Archeologico.

3. Domus 3: gli scavi condotti nell’ambito del GPPM; prevede proiezioni di filmati con interviste a tutti coloro che hanno partecipato a tali scavi (archeologi, architetti, restauratori, vulcanologi, antropologo, archeobotanico, archeozoologo) e una fiction della durata di 5 minuti che ha previsto la ricostruzione in studio dell’area di scavo (vicolo dei Balconi e Casa di Giove) dove è stato ambientato il momento dell’eruzione. 4. Domus

4: proiezioni immersive dei più begli affreschi di Pompei su tre schermi avvolgenti (es. Casa dei Vetti, Casa del Principe di Napoli, Casa della Venere in Conchiglia, Casa di Loreio Tiburtino, Casa dell’Efebo, Casa dei Ceii, Casa del Criptoportico, Casa di Marco Lucrezio Frontone, Insula dei Casti Amanti, Villa dei Misteri).

L’esperienza multimediale prevede inoltre altre soluzioni innovative, come puzzle digitali che permettono di ricomporre il soffitto della Casa con giardino, rinvenuto nel corso dei nuovi scavi, e una app che prevede realtà aumentata per la statua di Livia esposta in mostra.

È inoltre prevista l’esposizione di un numero limitato di reperti quali masterpieces dai vecchi scavi e reperti dai nuovi scavi, la cui scoperta e il restauro può essere osservato dal visitatore nei documentari della domus 3